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- 23 Dicembre 2017
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Concordo.Innanzitutto grazie per la risposta.
Si, gli inquinamenti intensivi sono uno dei principali motivi dell'inquinamento.
Le mucche, per esempio, rilasciano metano nell'aria (CH4) è uno dei principali gas serra.
Infatti l'elevato consumo di carne è un problema, non solo dal punto di vista ambientale, ma come hai detto da un punto di vista sanitario.
Bisogna considerare anche tutta la filiale che c'è dietro, tonnellate di farmaci che ogni anno vengono prodotti per gli allevamenti intensivi,
Secondo l'ISPRA (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), in Italia, l'allevamento , andando a considerare il particolato primario e secondario, diventa la seconde fonte di inquinamento, superiore a industria e l'intero trasporto pubblico.
Ma, "stranamente", per i soliti noti la colpa è solo degli automobilisti e, ad un livello più alto, dei trasporti su gomma e industrie varie...
Hai centrato un altro problema che si cela dietro questa nuova moda: la produzione di energia 100% green non raggiunge percentuali elevate in praticamente tutto il globo.Riguardo le macchine elettriche non mi convincono molto, almeno per ora, ma non per la macchina in se ma più per ciò che c'è dietro quindi come si ricava l'energia per ricaricare la macchina.
Alla fine, se l'energia che usi per ricaricare la macchina elettrica deriva dal carbone hai risolto poco e nulla.
Poi c'è anche il problema delle batterie, però sono molto fiducioso che col tempo si riuscirà a trovare una soluzione.
Anche l'idrogeno è un ottima alternativa, ovviamente bisogna risolvere ancora dei problemi come lo stoccaggio che è abbastanza complicato.
Riguardo la carenza delle stazioni di rifornimento bisogna fare come si è fatto con le colonnine dell'elettrico, che in pochi anni si è raggiunto un numero "abbastanza" elevato in Italia.
Diciamo che, per il momento, la spasmodica corsa all'elettrificazione non coinvolge i personaggi-chiave a tutti i livelli, ma, vuoi per interessi e pressioni dalle varie lobby, vuoi per incapacità, si è ancora troppo legati alle logiche arcaiche che, gioco forza, prima o poi verranno superate. O, quantomeno, relegate in nicchie.
E' successo per il trasporto su ferro con il passaggio dalla locomotiva a carbone agli elettrotreni, succederà anche nell'automotive.
Ma preferirei che questa cesura venisse operata in favore dell'idrogeno, o, quantomeno, per entrambe (elettrico e idrogeno). Non credo che l'elettrico diventerà l'unico protagonista.
Anzi, mi auguro che i motori a benzina non scompaiano. Ben vengano le scelte di abolire i diesel, ma per i benzina ci sono ancora grossi margini di miglioramento.
Allora, ti parlo come membro del World Institute for Nuclear Security di Vienna: l'energia nucleare se usata con tutti i crismi rappresenta una delle fonti migliori mai conosciute e utilizzate dall'uomo. Ma ha un grosso, grossissimo problema: lo smaltimento delle scorie con il rispetto dei criteri di sicurezza lungo tutta la filiera interessata.Questa è l'idea migliore, Fallout insegna
Visto che lo hai cacciato come argomento, voi cosa ne pensate del nucleare come fonte di energia in Italia?
Purtroppo la Storia ci insegna che l'uomo non è sempre stato conscio dei possibili rischi del nucleare e le varie disgrazie (Chernobyl, Fukushima-Dai-ichi, passando per gli incidenti più lievi in Francia) non sono riuscite a "svegliarlo" del tutto, col risultato che parecchie nazioni sono finite per boicottarla o, addirittura, metterla al bando.
Visione totalmente sbagliata, visto che il nucleare ha un rapporto costi/benefici molto alto se paragonato ad altre fonti.
Passi avanti sono stati fatti dagli stati del Nord Europa, con la costruzione di un deposito ad Onkalo, in Finlandia, dove, secondo i progettisti, sarà possibile interrare scorie per 100 anni.
Allo scadere del secolo (lasso tra il 2120 e il 2125) la capcità di immagazzinamento dovrebbe raggiungere il limite e il deposito verrà sigillato.
Da quel momento in poi i contenitori delle barre, realizzati in rame, dovrebbero (il condizionale è d'obbligo) garantire che i rifiuti restino confinati per 100.000 anni.
Tenuto conto che le scorie dovrebbero decadere in circa 1.000 anni, il periodo di garanzia dovrebbe essere sufficientemente lungo affinché non ci siano danni di alcun tipo al sottosuolo.
E' uno scenario piuttosto fantascientifico, secondo qualcuno. Ma è il massimo che le attuali tecnologie ci consentono di ipotizzare.
Quanto all'Italia, il Referendum abrogativo del 2011 ha chiuso ogni porta al programma nucelare in sviluppo in quegli anni.
Ci sono solo 4 reattori attualmente attivi e utilizzati per ricerche scientifiche dall'ENEA e da alcune Università.
In riferimento al discorso fatto sopra, è importante per gli italiani prendere coscienza che, prima o poi, ogni Stato membro della UE dovrà dotarsi di un Deposito Nazionale, visto che, per legge comunitaria, le scorie generate devono restare nel Paese che le ha prodott e non girovagare mezza Europa come ora, alla ricerca di un posto dove interrarle.
Maggior informazioni potete trovarle qui: https://www.depositonazionale.it/
Spero vivamente che si arrivi presto ad una soluzione condivisa e che si lavori nell'esclusivo interesse dei cittadini.
Capisco la preoccupazione di qualcuno nel vedersi costruire un deposito nella propria regione, ma il nucleare è fondamentale per l'uomo.
Ma pensiamo alla Medicina e ai progressi che il nucleare ha permesso.
Immaginate se non fossero disponibili gli accertamenti radio-diagnostici o le radioterapie.
C'è, poi, un altro argomento molto delicato: la sicurezza, fisica e cyber, degli impianti.
Ma questo è un discorso molto articolato, con varie ramificazioni e che coinvolge più settori contemporaneamente.