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NEWS SSD che non sono più quelli appena usciti

Liupen

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Se anche Samsung sui suoi prodotti inizia a cambiare i componenti hardware mantenendo lo stesso nome del prodotto (modello e addirittura SKU), mi son detto, è ora di iniziare a tenere una lista degli SSD che erano top e che ora... non sono più loro.

Cambiare componenti hardware per un SSD, vuol dire spesso trovare degli elementi più economici che si riflettono nella maggior parte dei casi in perdita di qualità, cali di velocità e problemi (bug) al firmware.
Quindi occhio ai modelli che seguono, troverete ottime recensioni e gente che ancora li consiglia, ma... sono meno buoni degli originali se non addirittura degli SSD fake.
 
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Liupen

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Iniziamo allora proprio da Samsung.

C'è crisi...c'è tanta crisi di materiali e chip, quindi cambiare delle parti ad insaputa del cliente si può fare...o no?!

Forse si, se l'alternativa era quella di ridurre drasticamente la produzione, ma il fatto che - e vale come principio generale - un ssd sia lanciato con un hardware che ne determina un certo rank definito dalle review delle testate specialistiche di settore, mentre poi si acquista un prodotto diverso.... beh! Non è il modo giusto di fare... Samsung o "altra azienda meno prestigiosa".
Speriamo sia, almeno per Samsung, un caso proprio determinato dall'impossibilità di fare altrimenti.

Il prodotto è il
970 EVO Plus da 1 TB

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Il passaggio dall'"originale" al "clone" deve essere avvenuto nel mese di maggio 2021.
Il blogger cinese Jian Ge ha recentemente confrontato due versioni del prodotto - una di aprile etichettata con il codice MZVLB1T0HBLR e un'altra di giugno etichettata MZVL21T0HBLU - e ha trovato che le caratteristiche prestazionali sono cambiate, alcune in meglio e altre in peggio.


Ad essere cambiato è stato il controller dell'SSD.
Il controller denominato Phoenix è stato sostituito dal controller denominato Elpis.

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Elpis è il nuovo controller che sta' alla base del potente Samsung 980 PRO, ovvero il primo SSD Samsung di tipo PCIe 4.0 che raggiunge velocità sequenziali di oltre 5000 MB/s.
Quindi il cambio non è proprio un passo indietro...anzi. Però l'SSD è un alchimia di parti che solo con test di fabbrica trovano il giusto compromesso, ed in questo caso il risultato non è stato migliore su tutta la linea.
Ehm... si ok, se il miglioramento fosse stato completamente positivo, non c'era ragione di parlarne e fare i mugugnoni! :rovatfl:

Elpis è basato su un processo a 8 nm (il Phoenix, utilizza un processo a 14 nm). L'Elpis è in grado di elaborare contemporaneamente 128 code di I/O, un enorme miglioramento rispetto alla capacità di 32 code del Phoenix.
Le NAND Flash non sono cambiate (ma anche si*), si tratta delle V-Nand Samsung TLC (3 bit) da 96L. Un'ulteriore differenza tra le versioni 970 EVO Plus è il firmware. Non stupisce ovviamente perchè sono controller diversi. L'unità originale utilizza la versione 2B2QEXM7, la nuova revisione – 3B2QEXM7.

Ma appunto...l'alchimia è un altra.

Le evidenze di Jian Ge e la pubblicazione tecnologica tedesca Computerbase.de afferma che la differenza principale sono le prestazioni di scrittura continua con il software HD Tune Pro. Riferisce che la vecchia versione (controllore Phoenix) inizia con una velocità di scrittura di circa 1.750 MB/s e scende a circa 1.500 MB/s dopo circa 40 GB di dati.
La nuova versione (Elpis), si dice, parte da circa 2.500 MB/s e la mantiene fino a scrivere circa 115 GB di dati, dopodiché le prestazioni scendono a 800 MB/s. Da questo, la rivista conclude che i nuovi pacchetti NAND hanno meno chip di memoria ma una maggiore capacità di archiviazione.

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I test comparativi di entrambe le versioni mostrano risultati contrastanti. Ad esempio, la nuova revisione dell'unità con il controller Elpis mostra indicatori di prestazioni più elevati nei benchmark CrystalDiskMark e AS SSD.
La differenza nella velocità di lettura casuale in un flusso RND4K Q1T1 è di 26 MB/s a favore della nuova unità: 82 MB/s contro 56 MB/s per la vecchia versione. Il test AS SSD indica anche che la nuova versione fornisce letture casuali più veloci di blocchi 4K, ma allo stesso tempo ha latenze più elevate.

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In un test di Esplora file di Windows, copiando film Blu-ray, entrambe le unità sono iniziate a circa 2,5 GB/s. Circa il 15% del percorso, l'unità originale è scesa a 1,5 GB/s. La nuova unità è scesa costantemente a 2,2 GB/s prima di scendere improvvisamente a 0,8 GB/s all'80% del percorso. Alla fine, le due unità hanno impiegato lo stesso tempo per copiare il file da 155 GB.

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A giudicare dai risultati del benchmark, Samsung ha triplicato la nuova cache SLC del 970 (era di 42 GB) per compensare il controller più lento. Non è la soluzione peggiore, ma diventa meno efficace man mano che l'unità si riempie.
Apparentemente, la nuova versione dell'unità utilizza celle NAND con una capacità maggiore*, che riduce il grado di parallelismo dell'array di memoria flash nella nuova versione dell'SSD.
Un secondo potenziale problema con la nuova unità è la resa termica. Durante i benchmark, che certamente sono piuttosto estremi, il controller Elpis ha sfiorato i 100° C. Il controller Phoenix era... molto più fresco, sugli 80°C.

Quando è stato chiesto a Samsung il motivo del cambio e perchè non fosse stato annunciato, in una dichiarazione inviata via e-mail a The Register , un portavoce di Samsung ha attribuito la riformulazione dell'SSD alla carenza di semiconduttori in corso e ha affermato che la società ha aggiornato il proprio sito Web per rendere più evidenti le modifiche al prodotto.
"Per continuare a offrire l'SSD Samsung 970 EVO Plus ai consumatori durante i vincoli di fornitura, Samsung ha cambiato il controller e ha aggiornato alla V-NAND di sesta generazione", ha affermato un portavoce dell'azienda. "Per essere trasparenti con i consumatori, abbiamo aggiornato le informazioni su Samsung.com".

A seguito della scoperta, Samsung ha cambiato packaging al prodotto.
La scatola dell'originale è orientata orizzontalmente, mentre la nuova scatola è in verticale. E l'etichetta sul controller è sfocata nell'immagine dell'unità sulla parte anteriore della nuova scatola, che è una specie di confessione di colpa.

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In questo caso il prodotto clone è migliore del prodotto originale recensito, almeno per noi utenti consumer e gamer, ma se dovessimo in teoria metterlo su una macchina per applicazioni pesanti e professionali, ci troveremmo con un gap molto importante...anzi che ne precluderebbe assolutamente la scelta!
 
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Liupen

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Ma chi è stato il primo produttore nella storia a cambiare i componenti hardware dell'SSD?

Nessuno ha risposto... peccato avevo messo in palio un Samsung 970 EVO Pluz



La risposta è OCZ nell'ormai lontano 2010-2011.

A quei tempi il loro modello Vertex 2 a motore SandForce (ricordi @vizard ?) erano gli SSD più veloci del mercato (si parla di 60GB a 200€ :silly-couple:)
Poi sono cominciati a piovere delle critiche per le velocità calate ma anche sul fatto che formattando l'ssd alcuni GB sparivano...
Era successo che OCZ aveva si annunciato il passaggio del prodotto dalle celle da tecnologia 34nm a quelle da 25nm, ma, insicura della durata del dispositivo (da poco era finita l'era pioneristica) aveva esteso senza comunicarlo l'over provvisionig al 28%, cosa che faceva "perdere" a seconda del taglio di SSD, qualche GB all'acquirente.
Per gli SSD dell'epoca, piccoli e costosi, togliere GB (per un dispositivo venduto poi allo stesso prezzo) era un sacrilegio... se poi scopri che va anche più piano ?
Si perchè il controller SandForce avrebbe dovuto essere ottimizzato per le nuove celle cosa che...è stata pure trascurata.
 
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Liupen

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Il grande scandalo è però avvenuto con il V300, un SSD che nel 2014 vendeva molto a prezzo concorrenziale.
L'azienda coinvolta fu la Kingston con appunto il modello SSDNow V300.

Magari qualcuno di voi ricorda.
La prima generazione di V300 (campionata sui media, con review a destra e sinistra) utilizzava la famosa versione del SendForce 2, e celle NAND Toggle-Mode 2.0 a 19 nm di Toshiba, ma qualche tempo dopo la kingston è passata segretamente alla NAND asincrona a 20 nm di Micron.
La differenza tra i due è che l'interfaccia Toggle-Mode 2.0 nella Toshiba NAND era più veloce di ca 200 MB/s!
Kingston l'aveva fatta veramente grossa alle spalle delle testate che continuavano ad osannare il prodotto e dei clienti ignari.

Questo scandalo fu veramente molto forte nel settore SSD, ma devo dire che nell'oceano odierno di controller e celle mercenarie che vengono scambiate e sostituite negli SSD, Kingston, memore di quanto successe, è forse l'unica che ancora dice che il prodotto ha quei componenti hardware e ...quelli rimangono. (y)
 

Liupen

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Continuiamo quindi a parlare degli SSD che sono diventati problematici o fake nel panorama odierno... almeno i modelli che sono stati "scoperti".

Vediamo quindi l'ADATA XPG SX8200 Pro

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Il prodotto era il top nel mercato italiano tra il 2018-2019 ed ancora oggi viene consigliato.
Caratteristiche peculiari del prodotto, un esplosione prestazionale migliore anche del Samsung 970 evo ad un prezzo inferiore; una forza!
Oltre a questo, si aggiungevano un notevole efficienza energetica e PCB nero con elegante dissipatore opzionale o di serie a seconda dei modelli.
Dotato di 64L 3D TLC di Micron ed una DRAM NANYA DDR3, l'SX8200 Pro di Adata è dotato del nuovo controller SMI SM2262EN che è un aggiornamento significativo rispetto all'SM2262 di precedente generazione (quasi identico all'SX8200 e al GAMMIX S11), infatti è capace di prestazioni fino a 3,5 / 3 GBps di velocità di lettura/scrittura.
Le review dicevano:
"Il controller offre prestazioni più elevate e una migliore efficienza grazie a un percorso dati migliorato e miglioramenti del firmware. Supporta anche le specifiche NVMe 1.3 e viene fornito con protezione dei dati end-to-end, un motore RAID e LDPC ECC per mantenere l'integrità dei dati nel tempo. L'unità sfrutta anche la memorizzazione nella cache SLC, che aiuta a migliorare le prestazioni oltre le prestazioni di scrittura TLC native."
Top, top, top! I diretti concorrenti: Samsung 970 EVO, Sabrent Rocket e Silicon Power SP P34A80, lo temevano.

Ma un giorno nell'estate del 2020....

Adata ha cambiato il controller, il firmware e la NAND sul suo XPG SX8200 Pro , senza informare i consumatori, un'azione che ha aperto l'azienda a polemiche e contraccolpi da parte dei clienti. Alcuni clienti hanno persino restituito i loro SSD.
L'azienda di Taiwan ha dovuto ammette tutto, dopo che diversi utenti avevano segnalato la questione.
E' passata da un controller SMI SM2262ENG a un controller SMI SM2262G, ma ha affermato che le nuove unità dovevano offrire prestazioni simili e continuare a soddisfare le specifiche pubblicate.
Queste specifiche pubblicate sono abbastanza ampie in quanto affermano solo che l'unità utilizza un controller SMI (non quale) e che può ottenere fino a 3.500/3.000 MBps di letture e scritture sequenziali con un massimo di 390K/380K IOPS.
https://www.xpg.com/uk/xpg/583
L'SM2262G ha clock più lento e soprattutto non ha lo stesso firmware ottimizzato per le prestazioni del modello EN.
I due core Cortex R5 sull'SM2262EN funzionano tipicamente a 625 MHz. L'SM2262G che compare sui nuovi modelli funziona a una velocità più lenta, 575 MHz.


La risposta ufficiale di Adata afferma:
“SM2262EN = SM2262ENG e SM2262G è una versione aggiornata di SM2262EN. Secondo SMI, i motivi per cui ci sono leggermente diversi sulla denominazione, proprio perché i tempi di rilascio dei controller sono diversi e anche perché i controller sono stati progettati per clienti diversi. Per SM2262G, SMI ha progettato questo modello per alcuni clienti specifici che hanno enfatizzato la durata. Pertanto, il passaggio al modello G è stato quello di fornire una maggiore durata dell'SSD. Non garantiamo i controller che useremmo tra i tre (SM2262EN / SM2262ENG / SM2262G) o il marchio NAND sul nostro SX8200 PRO, ma garantiamo che ogni SX8200 PRO funzionerà secondo le specifiche entro le normali variazioni poiché le unità sono state testate rigorosamente.”
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Una risposta così, a me fa incaxxare non poco. :beat
L'azienda che risponde che non sono cavoli dell'acquirente se un prodotto elettronico è fatto con un pezzo piuttosto di un altro.


Ah ma parliamo anche delle celle di memoria, perchè Adata nel suo prodotto (anzi, nei suoi prodotti) ha cambiato anche quelle.
l'azienda ha sostituito il flash TLC a 64 livelli IMFT con il V-NAND TLC a 64 livelli di precedente generazione di Samsung.
Ok che sono Samsung ed è una sicurezza almeno di qualità (endurance), ma l'interfaccia risultante è ora di appena 525 MT/s mentre la maggior parte degli SSD con flash SM2262EN opera a 650 MT/s (o più veloci) proprio grazie alle nuove NAND Flash a TLC 96L.


Ebbene, l'SSD così come lo si trova ora in commercio è di un buon 25% più lento. (n)
C'è da dire che mantiene la qualità generale del prodotto.
 
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Liupen

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Vediamo quindi al notissimo Crucial BX500

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Si tratta degli SSD SATA consumer di Micron di tipo entry level, ovvero economici e che sono dedicati a chi si approccia per la prima volta all'SSD (rinunciando all'HDD) o che vuole dare un po di brio a pc e laptop di vecchia generazione ma ancora in uso.

L'offerta iniziale di metà 2018 era costituita da 3 proposte: 120, 240 e 480 GB con un hardware che consisteva in un controller Silicon Motion SM2258XT con funzionamento senza DRAM (DRAM-less, appunto) e celle NAND TLC a 64 layer ovviamente di Micron. Un SSD che creava un abisso prestazionale nei confronti di un HDD ma che si dimostra lento prestazionalmente quando confrontato con il modello superiore Micron, cioè l'MX500.

Qualche tempo dopo cambiano le celle NAND che sono la nuova e più veloce produzione TLC a 96 layer.
Anche il modello MX500 viene aggiornato con le nuove celle NAND.

Ma questo non sarebbe un problema; ma quando si tocca le nand...

Poco dopo o durante lo stesso upgrade (autunno 2019) la produzione del BX500 si aggiorna, e compare il modello da 960 GB (che sarà per via delle celle di 1 TB).
Con l'introduzione di questo taglio vengono cambiate anche le componenti che lo costituiscono. Si passa dal Silicon Motion SM2258XT al controller SM2259XT, che non solo beneficia in particolare di un migliore ECC, ma è compatibile con le celle QLC che ormai prendono corpo nella produzione mondiale.
Le celle QLC (MLC a 4 bit) sono celle più usurabili e lente.
Molto lente se, appunto, non vengono sostenute da un software di cache SLC molto ampio e che il nuovo controller, rispetto al precedente, è capace di gestire.

Poco tempo dopo è uscito il BX500 da 2 TB con le medesime caratteristiche.
Si cominciano ormai a vedere nuovi BX500 di taglio piccolo con le medesime componenti, discostandosi ormai definitivamente dal modello originale.

"Quindi chiaramente hanno progettato questa unità per un segmento specifico, e ancora... buona fortuna a spiegarlo alle persone come inferiore se lo stai usando per qualcosa di serio. È/era ancora un ottimo game drive." [cit. NewMaxx da Reddit]


Il risultato è un SSD più reattivo ma incapace di sostenere carichi di lavoro sostenuti, se non a intervalli, scendere prestazionalmente ai livelli di un (buon) HDD.
Oltre a questo si aggiunge una durata del prodotto di molto inferiore. (n)
 
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Vediamo invece di Crucial P2 il modello NVMe economico di Micron per il pubblico consumer.

Uscito lo scorso anno si è imposto come uno degli NVMe (PCIe 3.0) senza DRAM più solidi (leggesi: alternativa migliore ad SSD assai peggiori) e a basso costo nel panorama degli SSD.
In effetti questo modello andava a sostituire il P1 che si era rilevato un SSD DRAM-less tra i più lenti e con meno TBW del mercato.
Il Crucial P2 è quindi stata una scommessa vinta da parete di Crucial: abbastanza veloce da non far rimpiangere gli SSD dotati di propria RAM , forse merito del nuovo controller Phison E13T ottimizzato, e celle NAND TLC 3D a 96L non di ultimissima generazione, ma comunque veloci e affidabili.
Aspetto positivo da non trascurare, anche la garanzia di 5 anni.
Come prezzi è in diretta concorrenza con il MX500 di cui è prestazionalmente più efficiente.

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Crucial, aveva avvertito della questione dei componenti elettronici e lo ritroviamo accennato nelle review originati sia di Tom'sHardware USA che di Anandtech.
Però il problema del web e che se un utente cerca info sul prodotto, si ritroverà a leggere dati non corretti.

Crucial ha sostituito le celle NAND flash TLC che alimentava l'SSD P2 originale, con delle NAND flash di tipo QLC, riducendo notevolmente le prestazioni e i cicli di programmazione dei dispositivi.

Il "nuovo" P2 naturalmente continua a mancare di DRAM, il che significa che non ha uno spazio di buffer veloce per le tabelle di mappatura FTL (sono i dati del controller per la lettura e la scrittura dei nostri dati). Invece, il P2, come la maggior parte dei moderni SSD NVMe senza DRAM, utilizza la funzione Host Memory Buffer di NVMe. Con questo protocollo HMB, l'SSD può utilizzare alcuni MB della memoria del sistema host per fornire un accesso FTL più rapido, il che migliora la sensazione di "scatto" quando si utilizza l'unità. Il problema è che la memoria QLC ha una latenza enorme rispetto alle celle TLC.

Le "nuove" unità sono quasi quattro volte più lente nel trasferimento dei file rispetto all'originale, le velocità di lettura sono la metà più veloci nei test del mondo reale e le velocità di scrittura sostenute sono scese a livelli simili a USB 2.0 di un semplice 40 MBps. È più lento della maggior parte dei dischi rigidi.


Crucial ha apportato la modifica senza alterare il nome o il numero del prodotto o emettere un annuncio specifico.
Ed anche se Crucial ha affermato che il P2 è all'altezza delle sue specifiche, l'utilizzo delle celle QLC modifica radicalmente le specifiche:
- minore velocità sotto carico
- minore durata del dispositivo
Meglio quindi evitare questo modello di SSD (n)
 
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Liupen

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Voglio ora illustrare l'esempio opposto.
Si prende un prodotto, si dice che è stato ottimizzato il firmware, quindi si rilascia un nuovo modello molto ma molto simile al precedente.

Western Digital, famosa produttrice di Hard Disk, si è "buttata" nel mondo degli SSD con un ingente investimento. Inizialmente l'acquisizione della notissima Sandisk e successivamente la ormai consolidata partnership con Toshiba (ora Kioxia).

Il Black SN750 di Western Digital utilizza la stessa NAND 3D 64L e il controller NVMe personalizzato del modello di generazione ancora precedente. WD ha rilasciato l'SSD nero di seconda generazione nel 2018 e ha affermato che il suo nuovo controller "NVMe Architecture" sarebbe stato una bomba: è così è stato.
Un anno esatto dopo (2019), WD fa uscire un nuovo modello di Black SN750 con una promozione pubblicitaria che pone l'accento sulla vocazione gaming che consiste in un aggiornamento dell'algoritmo di risparmio energetico ed un software di controllo dedicato (sappiamo ora che non è funzionante con tutte le piattaforme).


BEFORE
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AFTER
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Insomma il "nuovo" WD Black SN750 sfruttava lo stesso hardware del suo predecessore, un nuovo aggiornamento del firmware è stato sufficiente per consentire all'azienda di rinominare completamente l'unità.

Fermi tutti!
C'è questo con il nuovo modello:

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L'heatsink più figo sul mercato... siamo a posto, è veramente un nuovo modello.

Seriamente: probabile che abbiano aggiornato le celle alle BiCS4 96L quindi effettivamente il modello è nuovo e va veloce (y)
 
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Liupen

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Ma visto che ho parlato di Western Digital... tanto vale prendere anche un loro prodotto che non è più identico a quello descritto nelle varie recensioni.

Stò parlando del recentissimo WD BLUE SN550

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Siamo nella prima settimana di agosto 2021 e l'agenzia di stampa cinese Expreview pubblica un articolo secondo cui la Western Digital potrebbe aver scambiato le celle sul suo SSD Blue SN550, il che influisce negativamente sulle sue prestazioni quando la cache SLC è esaurita.

A fine mese la risposta di WD che non smentisce ma fà un "mea culpa":
"Nel giugno 2021, abbiamo sostituito la NAND nell'SSD NVMe WD Blue SN550 e aggiornato il firmware. All'epoca, abbiamo aggiornato la scheda tecnica del prodotto. Per una maggiore trasparenza in futuro, se apportiamo una modifica a un SSD interno esistente, ci impegniamo a introdurre un nuovo numero di modello ogni volta che vengono interessate specifiche pubblicate correlate. Apprezziamo i nostri clienti e ci impegniamo a fornire le migliori soluzioni possibili per le loro esigenze di archiviazione dei dati".

Ok, stracciate le recensioni di un anno prima che dicevano che il WD SN550 era il migliore e solido (per i dati immagazzinati) SSD NVMe PCIe 3.0, DRAM-less acquistabile, per via delle prestazioni dignitose (niente cose super) specie con sistemi operativi e di una garanzia di ben 5 anni.

Siamo al punto del com'era e del come è ora.

WD ha progettato in proprio il controller e il firmware che alimentano l'SSD.
Il controller è compatibile con NVMe 1.4, interfacciandosi con l'host tramite un collegamento PCIe 3.0 x4, un passo avanti rispetto al collegamento x2 degli NVMe economici della precedente generazione.
Come per tutti gli SSD DRAM-less, la gestione della cache permette di mantenere l'SSD a valori accettabili e che per il WD SN550 originale sono dichiarati come lettura sequenziale fino a 2.400 MBps e velocità di scrittura fino a 1.750 MBps, sebbene la capacità minima di 250 GB possa raggiungere solo 950 MBps sul lato di scrittura.
Certo che, con una dimensione di circa 7-7,5 GB, la cache di scrittura SLC dell'SN550 è molto piccola rispetto ai suoi concorrenti. Dopo aver scritto alla massima velocità per quattro secondi, la velocità di scrittura scende da 1.850 MBps fino a una media di appena 466 MBps. Ma si sa, questo tipo di NVMe sono degli ottimi sostituti degli SSD SATA qundo sono allo stesso prezzo, ma hanno dei limiti.
L'utilizzo poi del HMB (cioè di "prenotare" una porzione di memoria della RAM di sistema", permette accessi rapidi in lettura casuale, cosa molto, molto apprezzabile.
A proposito delle memorie NAND Flash installate, WD SN550, utilizza originariamente delle veloci BiCS4 TLC 96L rimarchiate SanDisk (sono prodotte negli stabilimenti Kioxia ex Toshiba).
In questo modello è l'architettura delle celle a fare un po di differenza: un controller depotenziato e un chip di memorie unico o molto denso, permette di farne un SSD tra i meno impattanti sui consumi di energia e quindi anche sul calore prodotto. Una sicurezza in più per i dati conservati.
Insomma, se il diretto antagonista di questo SSD era l'originale Crucial P2, il distacco prestazionale, energetico, ecc era molto accentuato... in positivo.

Ma vediamo cosa ha provocato il cambio delle NAND.
I risultati del benchmark TxBENCH di Expreview hanno rivelato che entrambe le revisioni del WD Blue SN550 offrono prestazioni di scrittura simili finché la cache SLC non è piena. Le prestazioni di scrittura medie per il WD Blue SN550 erano di 2.160 MBps. Una volta esaurita la cache SLC, le prestazioni di scrittura sono scese a 390 MBps., ovvero un centinaio di MBps in meno dell'originale e nettamente meno di un SSD SATA!
Il cambio del firmware fà ipotizzare che siano cambiate proprio le tipologie di celle, forse passando alle QLC che hanno ora una maggiore produzione a magazzino.

Come per Samsung, la crisi del mercato degli approvvigionamenti elettronici pesa molto su questa faccenda.

Con prestazioni così scadenti in scrittura sostenuta, il WD SN550, potrebbe non essere più una scelta migliore rispetto ad un normale SSD SATA.
 

Niemand

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piccolo contributo...
il Kingston KC600, rispetto alle recensioni che si trovano in rete, è passato in silenzio a NAND TLC 176L.
(che poi tanto la velocità resta la stessa essendo SATA )
 

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Black

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il Kingston KC600, rispetto alle recensioni che si trovano in rete, è passato in silenzio a NAND TLC 176L.
Aspettabilissimo visto che anche l’MX500 (che sono lo stesso SSD) ha cambiato le NAND nelle 176L. Anche il BX500, che è DRAM-less, l’ha fatto, pensa un po’.
Sicuramente ora come controller ha l’SMI SM2259G e non l’SM2258G, che come vantaggio porta a consumi leggermente inferiore, una frequenza maggiore e un ECC migliore.
 

Niemand

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Aspettabilissimo visto che anche l’MX500 (che sono lo stesso SSD) ha cambiato le NAND nelle 176L. Anche il BX500, che è DRAM-less, l’ha fatto, pensa un po’.
Sicuramente ora come controller ha l’SMI SM2259G e non l’SM2258G, che come vantaggio porta a consumi leggermente inferiore, una frequenza maggiore e un ECC migliore.
si infatti nel file c'è indicato SM2259 (tra l'altro che le stesse celle le avesse anche il BX500 lo avevo scritto io)
 

Black

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Mi permetto di aggiungere un SSD di cui è stato scoperto il cambiamento dei componenti qualche giorno fa: WD Blue SA510. Facile aspettarselo visto che anche il WD Green è stato cambiato da un po' di tempo (hanno sostituito il controller Silicon Motion SM2258XT con uno della SanDisk presente anche in molte USB), ma anche perché non stiamo parlando di un SSD uscito recentemente ma ben 5 anni fa.

Secondo una recensione cinese, il controller è prodotto in Taiwan da SanDisk (prevedibilissimo, SanDisk è stata acquistata tantissimo tempo fa da WD) e sembra essere un 2 canali (quindi il downgrade anche sotto questo punto di vista c'è stato in quanto il vecchio modello di WD Blue utilizzava il Marvell 88SS1074, controller da 4 canali). Le NAND hanno una densità di 512GB. Sul modello non si sa molto, si presume siano essere delle BiCS5 TLC con maggiore densità rispetto alle BiCS3 che utilizzava in passato questo SSD. Anche le performance dopo la cache SLC sono peggiorate:
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Insomma, un vero e proprio peggioramento anche per questo drive.
 
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