Tommy
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- 14 Marzo 2021
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L'idroelettrico nel nostro paese è sfruttato più che a dovere, purtroppo non ci sono più siti utili per costruirne di nuovi.Mi domando comunque se non valga la pena, nel nostro paese, investire ancor di più nell'idroelettrico: so che aiuta tanto a gestire anche il flusso dell'acqua, oltre alla produzione di energia, e vedendo che la siccità non sarà più una situazione straordinaria, ma una costante anche nel Nord, penso possa essere di vitale importanza su più fronti.
In Italia ci siamo messi i bastoni tra le ruote negli anni '80, quando si è deciso di fare a meno del nucleare. Oggi costruire una nuova centrale nucleare in media richiede 10 anni, che in Italia diventerebbero sicuramente 12-15 se non di più (l'opinione pubblica potrebbe ancora dimostrarsi sfavorevole), con un investimento non da poco.
Secondo il mio punto di vista quindi si potrebbe mettere un freno diversificando le fonti energetiche: è chiaro che ormai bisognerebbe puntare molto sulle comunità energetiche se si vuole fare del bene al pianeta terra, e questo non è il classico discorso da Greenpeace. Qualcuno dovrà pure imporsi dei sacrifici sul groppone: dato che non puoi affidare le sorti del pianeta al singolo arbitrio, devi fare in modo che delle comunità locali si dimostrino responsabili ed autosufficienti a livello energetico. Se continuiamo a vivere in un mondo in cui si ha tutto a portata di mano e si sia portati al consumismo ossessivo, prima o poi il pianeta ti farà pagare le - sempre più catastrofiche - conseguenze. Ormai mi sembra alquanto utopistico sperare nella fusione nucleare. O ci rimbocchiamo le maniche per l'ambiente - sia nel singolo che magari imposte non si sa come politicamente - oppure la vedo veramente ardua.