Questa recensione è sul nuovo box per SSD in formato M.2 che ORICO ci ha inviato....mettiamolo alla prova!
Un box per SSD M.2
può trasformare il vostro nuovo SSD in uno straordinario strumento: grande poco più di una pendrive USB, se connesso con dispositivi USB 3.1 Tipo-C, è capace di una velocità di trasferimento* dati di circa 900 MB/s! Tre volte la velocità della migliore pendrive USB e quasi quanto il vostro M.2 NVMe collegato alla mainboard del PC...ok esagero 
A casa per la vostra libreria multimediale, o al lavoro per avere la vostra banca dati sempre con voi, questo strumento rappresenta lo storage portable per eccellenza!
Ma vediamo cosa distingue questo modello ORICO M2PJM-C3 dagli altri modelli già recensiti e rispetto ai molti modelli presenti sul mercato IT.
La caratteristica più importante di questo dispositivo e la sua compatibilità sia con SSD M.2 di tipo NVMe sia con SSD M.2 di tipo SATA.
Questa dualità offre la possibilità di avere un dispositivo più veloce di una pendrive USB di buon livello, installando un SSD capiente (2 TB) di tipo SATA che sono più economici.
L'unboxing ci fa capire che ORICO mantiene la qualità già notata in precedenza, con una completa serie di strumenti per il corretto montaggio e uso del dispositivo.
Nella confezione sono presenti il box apribile, 2 cavetti (uno con terminale USB 3.1 Gen 2 "classico", ovvero il Type-A, ed uno per la connessione ultraveloce con terminale USB 3.1 Gen 2 Type-C capace di trasferimenti a 10 Gbit/s), sono presenti inoltre un cacciavite adatto alle numerose viti messe a disposizione, sia per chiudere il box, sia per fissare il nostro SSD M.2 al pcb; un pad termoconduttore anonimo viene fornito per essere montato tra scocca ed SSD. Nella scatola, oltre al foglietto di ringraziamento ed invito a visitare i diversi canali ORICO, è presente un foglietto illustrativo di montaggio, molto preciso (EN).
L'assemblaggio è in questo caso, veramente molto semplice e, appunto, non richiede strumenti esterni, perchè con il cacciavite in dotazione si è completamente autonomi.
Mi sono permesso di completare il tutto con il punto 5 (montaggio del pad termoconduttore) fase completamente trascurata.
Prima di iniziare con i test, vediamo com'è fatto.
La scocca del box è in lega di alluminio, e differentemente dal modello ORICO PVM2 già recensito, presenta una maggiore superficie dissipante essendo più grande e con alette sulla parte superiore.
La scocca viene chiusa con una vite, ciò rende il dispositivo robusto a fronte di sollecitazioni intense. Non è ermetico quindi occhio!
Il bridge RTL9210PD di Realtek offre - dice il produttore - prestazioni ad altissima velocità con valori di lettura / scrittura superiori a 1 GB / s. Integra una funzionalità Power Delivery 3.0 comprovata sul mercato, una modalità a bassissima potenza (12,5 mW) per prevenire il surriscaldamento e un'architettura di progettazione flessibile basata su MIPS per garantire la migliore compatibilità con varie piattaforme e SSD PCIe.
RTL9210 è la soluzione bridge da USB3.1 Gen2 a PCIe3.0 più competitiva e con il minor consumo energetico oggi sul mercato.
Tre sono dunque i pregi di questo chipset: la dualità nell'essere compatibile con SSD di tipo sia SATA che NVMe, la funzionalità di bassa potenza che il chipset attua automaticamente dopo 10 minuti di inattività ed infine il consumo ridotto di energia.
Durante l'uso, una luce azzurra, segnala il collegamento dell'SSD ad un PC o altro device; la luce si mette a lampeggiare durante il trasferimento di dati.
Passiamo ora a verificare le prestazioni di questo nuovo box Orico, in relazione a velocità attese e soprattutto dispersione del calore (sappiamo che il surriscaldamento del controller di questi SSD M.2 rappresenta un grosso problema, sia per le prestazioni che per la nostra sicurezza, dato che non vogliamo scottarci).
L'SSD di prova è un Samsung 970 EVO da 500GB quindi capace di offrire già le massime capacità per SSD NVMe PCIe 3.0 e nello stesso tempo, essere uno degli SSD più "caldi" sul mercato.
I software di test utilizzati, sono quelli più famosi: ATTO Benchmark, AS SSD, Crystaldiskmark, con un test finale di copia di file misurati utilizzando DiskBench.
Mi è venuta l'idea inoltre di confrontare i risultati ottenuti con il modello ORICO PVM2 che ho ancora in casa ...vediamo se il controller Realtek si dimostra migliore in velocità e se il box è più "fresco" e maneggevole nell'uso quotidiano
Un box per SSD M.2


*con M.2 NVMe PCIe 3.0 x4
A casa per la vostra libreria multimediale, o al lavoro per avere la vostra banca dati sempre con voi, questo strumento rappresenta lo storage portable per eccellenza!
Ma vediamo cosa distingue questo modello ORICO M2PJM-C3 dagli altri modelli già recensiti e rispetto ai molti modelli presenti sul mercato IT.
La caratteristica più importante di questo dispositivo e la sua compatibilità sia con SSD M.2 di tipo NVMe sia con SSD M.2 di tipo SATA.
Questa dualità offre la possibilità di avere un dispositivo più veloce di una pendrive USB di buon livello, installando un SSD capiente (2 TB) di tipo SATA che sono più economici.
L'unboxing ci fa capire che ORICO mantiene la qualità già notata in precedenza, con una completa serie di strumenti per il corretto montaggio e uso del dispositivo.
Nella confezione sono presenti il box apribile, 2 cavetti (uno con terminale USB 3.1 Gen 2 "classico", ovvero il Type-A, ed uno per la connessione ultraveloce con terminale USB 3.1 Gen 2 Type-C capace di trasferimenti a 10 Gbit/s), sono presenti inoltre un cacciavite adatto alle numerose viti messe a disposizione, sia per chiudere il box, sia per fissare il nostro SSD M.2 al pcb; un pad termoconduttore anonimo viene fornito per essere montato tra scocca ed SSD. Nella scatola, oltre al foglietto di ringraziamento ed invito a visitare i diversi canali ORICO, è presente un foglietto illustrativo di montaggio, molto preciso (EN).
Sul "molto preciso", come si vedrà, ho parecchio da dire ...


Mi sono permesso di completare il tutto con il punto 5 (montaggio del pad termoconduttore) fase completamente trascurata.
La scocca del box è in lega di alluminio, e differentemente dal modello ORICO PVM2 già recensito, presenta una maggiore superficie dissipante essendo più grande e con alette sulla parte superiore.
La scocca viene chiusa con una vite, ciò rende il dispositivo robusto a fronte di sollecitazioni intense. Non è ermetico quindi occhio!
Il bridge RTL9210PD di Realtek offre - dice il produttore - prestazioni ad altissima velocità con valori di lettura / scrittura superiori a 1 GB / s. Integra una funzionalità Power Delivery 3.0 comprovata sul mercato, una modalità a bassissima potenza (12,5 mW) per prevenire il surriscaldamento e un'architettura di progettazione flessibile basata su MIPS per garantire la migliore compatibilità con varie piattaforme e SSD PCIe.
RTL9210 è la soluzione bridge da USB3.1 Gen2 a PCIe3.0 più competitiva e con il minor consumo energetico oggi sul mercato.
Tre sono dunque i pregi di questo chipset: la dualità nell'essere compatibile con SSD di tipo sia SATA che NVMe, la funzionalità di bassa potenza che il chipset attua automaticamente dopo 10 minuti di inattività ed infine il consumo ridotto di energia.
Durante l'uso, una luce azzurra, segnala il collegamento dell'SSD ad un PC o altro device; la luce si mette a lampeggiare durante il trasferimento di dati.
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Passiamo ora a verificare le prestazioni di questo nuovo box Orico, in relazione a velocità attese e soprattutto dispersione del calore (sappiamo che il surriscaldamento del controller di questi SSD M.2 rappresenta un grosso problema, sia per le prestazioni che per la nostra sicurezza, dato che non vogliamo scottarci).
L'SSD di prova è un Samsung 970 EVO da 500GB quindi capace di offrire già le massime capacità per SSD NVMe PCIe 3.0 e nello stesso tempo, essere uno degli SSD più "caldi" sul mercato.
I software di test utilizzati, sono quelli più famosi: ATTO Benchmark, AS SSD, Crystaldiskmark, con un test finale di copia di file misurati utilizzando DiskBench.
Mi è venuta l'idea inoltre di confrontare i risultati ottenuti con il modello ORICO PVM2 che ho ancora in casa ...vediamo se il controller Realtek si dimostra migliore in velocità e se il box è più "fresco" e maneggevole nell'uso quotidiano

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