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RECENSIONE Arctic Liquid Freezer II 240 rev.3

Nichdroid

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23 Dicembre 2017
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Recensione: Arctic Liquid Freezer II 240 rev.3

Arctic GmbH, originariamente fondata in Svizzera con il nome Arctic Cooling GmbH nel 2001, è un'azienda tedesca con sede a Braunschweig che vede il suo scopo principale nella produzione di componenti per il raffreddamento rivolti al settore informatico.
Negli anni ha saputo guadagnare sempre maggiori consensi e premi internazionali grazie alla capacità di presentare prodotti all'avanguardia nel settore, dalle ottime performance, mantenendo sempre un rapporto eccellente tra qualità e prezzo. Molto apprezzati, per citare alcuni esempi recenti, sono stati i dissipatori ad aria della linea Freezer 34 eSports o le ventole delle serie F e P capaci di prestazioni notevoli, ma ad un prezzo contenuto. Quest'oggi ho il piacere di recensire il dissipatore a liquido All-in-One Liquid Freezer II, nella versione da 240mm; notevole miglioramento rispetto al primo Liquid Freezer e capace di vincere il primo premio "European Hardware Awards" per la categoria dissipatori a liquido, si tratta di un prodotto con cui Arctic intende fornire grande capacità dissipante senza compromessi sul fronte della silenziosità. Dunque, iniziamo.

Indice:

  1. Specifiche Tecniche
  2. Unboxing e Contenuto
  3. Uno sguardo più da vicino
  4. Montaggio
    1. Socket LGA 2011
  5. Piattaforma di Test
  6. Metodologia di Test
  7. Risultati dei Test
    1. Performance massime ed Emissioni Acustiche
    2. Performance ad Emissioni Acustiche normalizzate @40 dB(A)
    3. Performance al variare della velocità di rotazione delle ventole
  8. Conclusioni

1. Specifiche Tecniche
Compatibilità
Intel Socket:1200, 115X, 2011-3*, 2066* *Square ILM
AMD Socket:AM4
Compatibilità RAM:illimitata
Garanzia:2 anni
Prezzo:Amazon.it; Arctic.de
Pompa/piastra dissipante
Ventola VRM:40 mm, 1000 – 3000 RPM (PWM controlled)
Pompa:800 – 2000 RPM (PWM controlled)
Consumi:0,5 W – 2,7 W (Pompa+ ventola VRM)
Piastra dissipante:Rame, Micro-Skived-Fins
Pasta termica:MX-4 (0,8 g)

Ventola
Ventola:2x ARCTIC P12 – 120 mm
Velocità di rotazione:200 – 1 800 RPM
Tipologia di cuscinetti:Cuscinetti fluidodinamici
Livello di rumore:0,3 Sone
Assorbimento elettrico:0,08 A / 12 V DC
Airflow:55,6 CFM
Pressione statica:2,2 mm H2O
Connettore:4-pin

Dimensioni e peso
Radiatore:277 x 120 x 38 mm
Pompa98 mm x 78 mm x 53 mm
Diametro dei tubi:Esterno: 12,4 mm // Interno: 6,0 mm
Lunghezza dei tubi:450 mm
Peso:1191 g (Ventole, Radiatore, Pompa, Tubi)

Update: Il 23/03/2021 Arctic ha esteso il periodo di garanzia da 2 a 6 anni, per maggiori info cliccare qui


2. Unboxing e Contenuto

Iniziamo subito dall'unboxing. Il dissipatore è arrivato confezionato in un'ulteriore scatola che non ne faceva trasparire il contenuto. Le dimensioni sono molto compatte, ma comunque l'imballaggio è adeguato:

Ecco come si presenta il nostro dissipatore una volta aperta la scatola, con il radiatore sul fondo separato da uno strato di cartone protettivo. Il waterblock è contenuto in un'ulteriore confezione protettiva di cartone:

Una volta rimosso dalla scatola, il dissipatore si presenta in questo modo:
Il look neutro del dissipatore AiO di casa Arctic rappresenta il giusto connubio tra il design minimale che ritroviamo nel blocco radiatore/ventole e quello più aggressivo del waterblock. La finitura completamente nera con inserti grigio/metallizzati, in aggiunta ad un rivestimento elegante, ma soprattutto resistente dei tubi, non sfigurerà nemmeno nei PC più esigenti. Arctic non ha voluto seguire la tendenza del momento, offrendo un dissipatore completamente privo di illuminazione RGB; non considero necessariamente come un aspetto negativo questa "mancanza", in base al gusto personale ogni utente è libero di dare a quest'aspetto il grado di importanza che ritiene più opportuno.

All'interno della scatolina bianca troviamo stipati tutti gli accessori di cui abbiamo necessità:
Ci sono viti, bulloni, rondelle, i bracket e il backplate necessari per montare il dissipatore sulle varie piattaforme consumer e prosumer Intel e AMD, con l'eccezione della piattaforma TR4. In particolare possiamo notare come Arctic abbia tentato di ridurre i costi in questo comparto, riducendo all'essenziale tutta la componentistica di montaggio. Una scelta che personalmente apprezzo: la dotazione rimane comunque più che adeguata allo scopo ed è sufficientemente robusta. La pasta termica in dotazione è la popolarissima MX-4, la stessa che utilizzo in ogni recensione; facile da spalmare, sufficientemente viscosa e dalle elevate prestazioni, la quantità di 0,8g dovrebbe bastare per almeno un paio di applicazioni.

Per contenere i costi (e ridurre l'impatto ambientale, brava Arctic) non troviamo nella confezione un manuale. È presente tuttavia un talloncino di cartone con un codice QR che ci reindirizzerà subito all'URL corretto, dove troveremo subito il manuale con tutte le istruzioni necessarie al montaggio:
Apprezzo in particolar modo che Arctic indichi il verso più corretto in cui montare il radiatore: sulla parte superiore del case oppure, se si necessita di montarlo sul frontale, con i tubi che partono dalla parte inferiore. È di fondamentale importanza che il radiatore resti in una posizione più elevata rispetto alla pompa, in modo che l'aria presente nel loop non continui a circolare o ristagni all'interno del waterblock, zona in cui è situata la pompa; se ciò non succedesse, potrebbe venir compromessa l'affidabilità dell'unità sul lungo periodo e/o si rischierebbe di ottenere un AiO più rumoroso.

3. Uno sguardo più da vicino
Andiamo ora ad analizzare nel dettaglio le varie parti di cui è composto il dissipatore.
Il waterblock si distingue immediatamente da quello di ogni altro dissipatore a liquido presente sul mercato per il suo look aggressivo e per la presenza di una ventola da 40mm preposta al raffreddamento dei VRM. L'idea è senz'altro lodevole e innovativa: solitamente il radiatore di un dissipatore a liquido ha le sue ventole poste in una posizione distante dal socket e ciò non consente di dissipare in maniera attiva il calore generato dai mosfet.
Le protezioni metalliche attorno all'attacco dei tubi offrono al dissipatore un tocco di eleganza aggiuntivo ed una maggior sensazione di solidità.


Sul fondo del waterblock possiamo notare la piastra dissipante di rame. Arctic riporta anche qui la stima dell'assorbimento totale di corrente da parte del dissipatore. Una novità assolutamente interessante introdotta dalla casa teutonica è costituita dalla possibilità di alimentare tutte le ventole e la pompa con l'utilizzo di un solo connettore a 4 pin di tipo PWM sulla scheda madre, facilitando così le operazioni di cable management e riducendo il groviglio di cavi all'interno del PC. Ciò è reso possibile dall'altissima efficienza elettrica delle ventole e della pompa realizzate in casa dall'azienda. L'assorbimento totale previsto (con l'aggiunta di un margine di tolleranza di 0,3W) ammonta a 4,92W, nemmeno la metà di quanto è in grado di erogare un connettore standard da 1A a 12V!


Ecco il dissipatore visto con una prospettiva laterale rispetto al radiatore. Viene fornito con le ventole avvitate e tutti i connettori già collegati, per una maggiore facilità di installazione. È possibile smontare le ventole, spostarle dall'altro lato del radiatore o sostituirle (nel caso si decida di sostituire le ventole con un modello diverso e si intenda utilizzare un unico connettore di alimentazione, è opportuno prestare particolare attenzione all'assorbimento richiesto dalle nuove ventole).
Una volta smontate le ventole, ecco come si presenta il radiatore. Realizzato interamente in alluminio, la densità media delle sue alette dissipanti pari a 13 FPI è piuttosto bassa se rapportata a quella dei comuni radiatori da 30mm.


Lo spessore del radiatore è di oltre 38mm, se da un lato ciò potrebbe costituire un ostacolo per il montaggio in alcuni case, dall'altro assicura una maggior superficie dissipante e un maggiore quantitativo di liquido in circolo.


Entrambe le ventole sono collegate in serie ad un cavo che corre all'interno dell'involucro dei tubi. Il funzionamento è il medesimo adottato da Arctic per le serie PST delle sue ventole. Da notare che uno dei due connettori possiede tutti e quattro i pin: poiché il terzo pin è il responsabile dell'invio del segnale tachimetrico, ciò significa che, qualora si volesse visualizzare, da BIOS o attraverso un software, la velocità delle ventole, il valore riportato corrisponderebbe alla velocità di una sola delle due ventole. Per questo motivo, non è possibile controllare attraverso il segnale tachimetrico la velocità della pompa, della ventola che raffredda i VRM o della seconda ventola posizionata sul radiatore.


Le ventole utilizzate da Arctic sono il modello P12 PWM. Rispetto alle P12 PWM comunemente in commercio, qui troviamo un inserto centrale metallico che riflette la luce ed è molto più gradevole alla vista e un cavo molto più corto volto a ridurre ingombri inutili. L'efficienza di queste ventole è molto alta; da specifiche, infatti, l'assorbimento a 12V è inferiore al Watt, questo contribuisce ad una minore dispersione di calore da parte del motore e di conseguenza ad un'usura inferiore. La superficie ventilante è composta da cinque pale di color nero e molto angolate. Al centro troviamo un rotore dal diametro ridotto con cuscinetto di tipo fluidodinamico. Il telaio full-frame non dispone di inserti anti-vibrazionali, soluzione utile per mantenere bassi i costi di produzione senza sacrificare troppo la qualità costruttiva. Tutte queste caratteristiche sulla carta sono volte a massimizzare la pressione statica generata dalle ventole in rapporto alla velocità di rotazione. Tra poco avremo modo di valutare se e quanto il design sia riuscito.

4. Montaggio
La prima cosa da fare, comune a tutti i socket LGA, è quella di montare le due staffe laterali utilizzando le viti corrette che sono fornite in dotazione. Per quanto riguarda il socket LGA 2011 è sufficiente l'utilizzo di soli 4 distanziali e 4 viti, pertanto nel montaggio non ho trovato la minima difficoltà. Per l'utilizzo sui socket LGA 115x, 1200 e PGA AM4, è necessario l'utilizzo di un backplate (nel caso si possieda una piattaforma AM4 è fornito insieme con la scheda madre) che verrà ancorato prima del fissaggio del waterblock (diversamente dalla prima revisione del dissipatore) per cui, il processo di installazione risulta semplificato. È quantomeno doveroso fare un plauso ad Arctic che ha saputo correggere e semplificare il sistema di montaggio in un successivo momento rispetto alla prima revisione immessa in commercio.

4.1 Socket LGA 2011
Ecco come si presenta il waterblock montato sulla mia P9X79 Deluxe. Come si può notare facilmente, il gran pregio dei dissipatori AIO è il grande spazio libero che lasciano intorno al socket, consentendo un rapido accesso alle varie componenti del PC per smontaggio/pulizia o manutenzione.

5. Piattaforma di Test
CPU:Intel Core i7 3930K 6 Cores, 12 Threads, Sandy Bridge-EIntel Core i7 3930K 6 Cores, 12 Threads, Sandy Bridge-E
Scheda Madre:ASUS P9X79 Deluxe
RAM:Kingston HyperX Genesis 4x8GB 1866 MHz CL11
GPU:Gigabyte GTX 1070 Windforce OC
PSU:Corsair AX1200
SSD:Sandisk Extreme 480GB
Pasta termica:Arctic MX4
Controller ventole e pompa:Noctua NA-FC1
Sistema Operativo:Windows 10 Pro

6. Metodologia di Test
La metodologia di test resta invariata rispetto alle recensioni precedenti, quindi, per evitare di risultare troppo prolisso, la inserirò sotto spoiler.
Ogni test è stato condotto ad una temperatura ambiente verificata e controllata di 24.5°C con margine di tolleranza di +/- 1°C.
L'assorbimento energetico della CPU viene verificato attraverso Clamp Meter direttamente sui cavi 12V EPS e mantenuto costante per tutti i test che prevedono lo stesso assorbimento. Questo è un metodo molto più accurato ed efficace; un consumometro per rilevare i consumi alla presa della 220V non sarebbe stato sufficientemente accurato, giacché avrebbe introdotto altre variabili ai risultati della misurazione, come l'efficienza della PSU (che cambia in base al carico, anche se di poco, essendo ad efficienza 80 plus Platinum) e l'assorbimento degli altri componenti, mentre prendendo la misura dai cavi 12V EPS, l'unica altra variabile in gioco è data dalla dispersione di energia sotto forma di calore da parte dei VRM, valore strettamente correlato all'assorbimento della CPU.
Non disponendo di una camera anecoica, per ridurre al minimo ogni possibile disturbo causato da rumori provenienti dall'esterno, come per esempio i rumori del traffico, ogni misurazione acustica è stata effettuata tra le 01:00 e le 03:00 di notte. La distanza a cui viene tenuto il fonometro è di 22cm per tutti i test, il margine di errore della strumentazione è di 1.5 dB.
I risultati delle temperature vengono rilevati tramite il noto software HWiNFO 64. Sebbene un software non possa riportare un dato accurato al 100%, rappresenta il metodo migliore, principalmente per due motivi: utilizzando una termocoppia, minime differenze nel suo posizionamento potrebbero condurre a risultati diversi; inoltre, l'utilizzo di un software che possa effettuare una lettura delle rlevazioni dei sensori presenti nella CPU è il modo più semplice di ottenere la temperatura interna del processore.
La scelta del processore da utilizzare nei test è ricaduta su di un Intel Core i7 3930K di Intel per diversi motivi: innanzitutto si tratta di una CPU che fa utilizzo della saldatura tra die ed IHS (Integrated Heat Spreader), tecnica che, rispetto all'utilizzo di pasta termica con conducibilità termica molto inferiore pone molti meno ostacoli al trasferimento di calore; inoltre, nonostante il sottoscritto sia in possesso di un AMD Ryzen 7 1700X, CPU molto più recente e diffusa sui PC attuali, ho deciso di utilizzare il 3930K per la sua capacità di assorbire un quantitativo di corrente molto più elevato in overclock quando la CPU è sotto carico, consentendo quindi di effettuare test in un range di assorbimento elettrico molto più ampio, da 120W sino a 270W.
Ogni test ha la durata di 25 minuti, viene eseguito con il PC a freddo e ripetuto più volte, per assicurarsi della continuità dei risultati, il valore di temperatura rilevato corrisponde al picco massimo raggiunto durante il test alle voci Core MAX e CPU Package. Il tempo che trascorre tra un test e l'altro è di almeno 45 minuti, tempo necessario per consentire ai componenti di disperdere il proprio calore e di tornare a temperatura ambiente.
Il software utilizzato per applicare carico alla CPU è Prime 95, utilizzato con impostazioni custom, per impedire variazioni cicliche della lunghezza delle FFTs utilizzate per il calcolo dei numeri primi. La lunghezza minima utilizzata è pari a 16k, quella massima a 16k, ad ogni FFT è stata impostata la durata minima di 25 minuti, pari alla durata del test. Le FFTs vengono condotte in place per far sì che la porzione di memoria RAM utilizzata sia sempre la stessa, in modo da non avere cali di assorbimento energetico dovuti allo swap della RAM durante il test.
La pasta termica utilizzata è sempre la stessa per tutti i dissipatori, la Arctic MX-4, pasta termica ad elevate prestazioni dalla conducibilità termica dichiarata di 8.5W/mK, spalmata ogni volta nella stessa quantità, per fare in modo che la diversa pressione esercitata da dissipatori differenti non possa provocare differenze nell'ampiezza della superficie di contatto tra IHS e base del dissipatore e che di conseguenza non ci siano differenze apprezzabili nel trasferimento del calore.
Da ora in avanti la velocità delle ventole non verrà più misurata tramite software, ma con l'utilizzo di un tachimetro laser digitale e l'ausilio di un catarifrangente attaccato su una delle pale. Il margine di errore della strumentazione è pari allo 0,03% + 2 RPM.

7. Risultati dei Test
I test eseguiti sono principalmente 3, suddivisi come segue:
  • Il primo test è suddiviso in 5 test ulteriori, ognuno con impostazioni di overclock differenti. Viene testata e rilevata la temperatura massima raggiunta dalla CPU con 5 diversi livelli di assorbimento energetico. L'assorbimento è compreso negli intervalli 130-140W (frequenza @stock, 1.2 Vcore); 200-210W (frequenza @3.8 GHz, 1.3 Vcore); 230-240W (frequenza @4.0 GHz, 1.35 Vcore); 250-260W (frequenza @4.3 GHz, 1.38Vcore); 265-275W (frequenza 4,3 GHz, 1.4Vcore). Ventole ed eventuale pompa di ogni dissipatore sono portate a velocità di rotazione massima sin dall'accensione del PC e vengono registrate le relative emissioni acustiche a 22cm di distanza. Questo test è utile per valutare le performance massime che il dissipatore è in grado di raggiungere sulla piattaforma utilizzata e consente di confrontare i livelli masssimi di emissioni acustche generati dal dissipatore.
  • Il secondo test si svolge ad emissioni acustiche normalizzate @40 dB(A). Anche questo test è suddiviso in 5 ulteriori, ognuno con un diverso intervallo di assorbimento energetico. Gli intervalli sono i medesimi del primo test. Questo test è utile per confrontare l'efficienza di ogni singolo dissipatore, ad un livello di emissioni acustiche costante che soggettivamente all'orecchio risulta poco fastidioso. Performance poco lusinghiere in questo test, ma ottime nel primo, possono essere indice di un dissipatore in grado di offrire buona dissipazione al prezzo di un'efficienza sacrificata a causa di elevati livelli di rumore generato.
  • Il terzo test si suddivide in 2 ulteriori. Ciascuno è condotto a due differenti livelli di assorbimento energetico, rispettivamente negli intervalli di 175-185W (frequenza @3.8 GHz, 1.25Vcore) e 200-210W (frequenza @3.8 GHz, 1.3 Vcore). Tutti e due vengono condotti a 4 differenti percentuali di impulso PWM, rispettivamente 25%, 50%, 75%, 100%. In questo modo è possibile registrare, in un grafico a dispersione, temperatura raggiunta e relative emissioni acustiche a diverse velocità di rotazione delle ventole con un assorbimento energetico costante. Questo test è utile per avere delle indicazioni di come il dissipatore si comporterà nel quotidiano, in rapporto agli altri dissipatori testati.

7.1 Performance massime ed Emissioni Acustiche
Ecco il grafico dei risultati del primo test. I dati vanno letti in colonna, ciascun punto della curva corrisponde ad un risultato. Complessivamente, una linea posizionata più in basso nel grafico è indice di maggiori performance.
Le performance massime dell'Arctic Liquid Freezer II 240 (segnate in rosso) sono ottime, perde soltanto qualche °C rispetto a dissipatori che dispongono di una più ampia superficie dissipante. Il radiatore più spesso e le ventole realizzate in modo da ottimizzare il flusso d'aria attraverso gli ostacoli svolgono egregiamente il loro dovere nello scambiare il calore tra il liquido e l'aria esterna. Provando ad aggiungere due ulteriori ventole Arctic P12 PWM PST così da aumentare il flusso d'aria attraverso il radiatore, le prestazioni migliorano ulteriormente, ma di un margine minimo, che cresce e supera il margine d'errore soltanto nei test a carico termico più elevato. Questo comportamento può significare che ventole di questo tipo accoppiate al radiatore realizzato da Arctic riescono ad esprimere tutto il loro potenziale, senza perciò necessitare di un'ulteriore "spinta". Con questo livello di performance, il liquid Freezer II nella versione da 240mm si rivela una scelta adeguata per la stragrande maggioranza delle CPU in commercio.

In questo grafico di tipo timeline è riportato il risultato del test a 265-275W di carico. Il dissipatore ha impiegato 372 secondi per raggiungere la temperatura di equilibrio (nel margine di 1°C rispetto alla temperatura massima registrata). Dissipatori con un maggior quantitativo di liquido in circolo per il loop e dotati di una superficie di interscambio con l'aria maggiore solitamente impiegano più tempo a raggiungere la temperatura di equilibrio, consentendo alla CPU "di rimanere fresca più a lungo".

Analizzando il rumore generato dall'Arctic Liquid Freezer II le cose cominciano a farsi parecchio interessanti (e continueranno con i grafici successivi). Con ventole e pompa a pieno regime, nonostante l'aggiunta di un'ulteriore ventola per "raffreddare" i VRM, il dissipatore riesce a mantenersi molto silenzioso, addirittura quasi al livello dei dissipatori ad aria a singola ventola (mantenendo però temperature nettamente più basse, come visto in precedenza). Per quanto riguarda le misurazioni acustiche, il fonometro è posto a 22cm di distanza dalle ventole. Poiché i dissipatori a liquido hanno il corpo dissipante a maggior distanza dal socket (a causa della distanza tra radiatore e waterblock), il fonometro catturerà un rumore inferiore proveniente dalla pompa (spesso posta sul waterblock o nelle sue prossimità). Per questo motivo risultano leggermente avvantaggiati rispetto ai dissipatori ad aria e dunque non definirei necessariamente il Liquid Freezer II (quando spinto ai massimi regimi) più silenzioso dei dissipatori ad aria a torre singola, tuttavia i risultati rispetto agli altri dissipatori a liquido di tipologia simile sono molto più affidabili e quindi da prendere maggiormente in considerazione.
Con l'aggiunta di due ulteriori ventole in configurazione "push-pull" il livello di pressione acustica aumenta considerevolmente, ma resta comunque inferiore rispetto a quello degli altri dissipatori a liquido testati quando utilizzati con ventole e pompa al 100%.

7.2 Performance ad Emissioni Acustiche normalizzate @40 dB(A)
Come già anticipato precedentemente, l'Arctic Liquid Freezer II si dimostra un AIO molto efficiente e nel test dove l'efficienza conta maggiormente è in grado di mostrare tutto il suo potenziale, raggiungendo le performance di dissipatori molto più costosi.

7.3 Performance al variare della velocità di rotazione delle ventole
Questi grafici tentano di simulare il rapporto tra rumore e capacità dissipante al variare della velocità delle ventole. Ogni pallino rappresenta un test con velocità delle ventole differente; nel caso dell'Arctic Liquid Freezer II 240, il primo test è stato effettuato a circa 510 RPM, il secondo a 1050, il terzo a 1550, mentre il quarto risultato è relativo alle performance con ventole (e pompa) a velocità massima, in questo caso registrata pari a 1720 RPM.
I risultati confermano quanto di buono ottenuto nei test precedenti, raggiungendo un livello di efficienza uguale, se non addirittura superiore a dissipatori dal costo ben superiore.
Poiché la pompa è controllata tramite impulso PWM e segue l'andamento delle ventole, se si decidesse di utilizzare un controller esterno o un software che consentano di impostare un impulso pari a 0%, essa si fermerebbe. Questo non è necessariamente un aspetto negativo, nel caso potrebbe essere consigliabile impostare una curva che inizi ad una percentuale di impulso PWM superiore allo 0% o, se si vuole arrivare a far spegnere le ventole e far funzionare così il dissipatore in modalità semi-passiva, controllare pompa e ventole separatamente (comunque, senza la possibilità di monitorare la velocità di rotazione della pompa).
8. Conclusioni
Il listino ufficiale cui viene proposto l'Arctic Liquid Freezer II 240 è di 79,99€, posizionandolo nella fascia media del mercato. A questo prezzo nessun produttore offre caratteristiche aggiuntive quali la possibilità di espandere il loop o di sostituirne le componenti principali. Arctic offre anche varianti del dissipatore con radiatore da 120, 280, 360 e 420mm.

PRO
  • Prezzo estremamente competitivo
  • Prestazioni al top della categoria
  • Efficienza elevata
  • Molto silenzioso
  • Cable management ordinato
  • Radiatore in alluminio di spessore superiore alla media
  • Solidità
  • Semplicità di montaggio
  • Ventole di buona fattura e ad elevata efficienza
  • Colorazione neutra
  • Ventola per raffreddare i VRM
NEUTRO
  • Mancanza di illuminazione RGB
  • RPM della pompa non controllabili da software
CONTRO
  • Radiatore più ingombrante rispetto alla media, potrebbe non entrare in tutti i case
  • Garanzia di due anni

Arctic è riuscita nell'impresa di realizzare un dissipatore All in One dalle prestazioni eccellenti ad un prezzo molto contenuto. Rispetto a quanto offerto dalla concorrenza, l'Arctic Liquid Freezer II introduce novità interessanti quali una ventola preposta al raffreddamento dei VRM della scheda madre, l'utilizzo di un singolo connettore per controllare pompa e ventole e l'adozione di un radiatore più spesso rispetto alla media. Tutte queste innovazioni si sono rivelate valide: la ventola da 40mm resta sempre molto silenziosa ed è efficace nell'aumentare il flusso d'aria nella zona dei VRM, riducendo la loro temperatura di qualche °C; il connettore singolo facilita il cable management riducendo il groviglio di cavi che potrebbe venirsi a creare all'interno del case, mentre il radiatore assicura prestazioni sempre solide in tutti i test. Rispetto alle prime revisioni del dissipatore, Arctic ha rivisitato il sistema di montaggio che ora risulta molto più semplice, immediato ed alla portata anche dell'utente meno esperto. Le prestazioni sono eccezionali per la categoria, ma ciò che più stupisce (in positivo) è l'assoluta efficienza di questo dissipatore che è in grado di assicurare un livello di silenziosità elevato in ogni scenario di utilizzo, anche con ventole ad alti regimi rotatori. Il tutto viene offerto ad un prezzo da entry-level, ciononostante Arctic non è scesa a nessun compromesso per quanto riguarda la qualità del prodotto e per trovare qualche aspetto negativo, come si suol dire, occorre cercare "col lanternino". Il dissipatore non offre illuminazione a led di tipo RGB. Rispetto a modelli più costosi si intravedono alcune scelte atte al contenimento dei costi, ma si rivelano perlopiù accomodamenti estetici, non inficiandone in alcun modo la solidità. La garanzia è di soli due anni, ma dal riscontro che il prodotto ha avuto sul mercato, dal livello di solidità e di prestazioni garantite non ho modo di ritenere che ciò possa essere indice di un'aspettativa di vita utile del prodotto ridotta. L'unico inconveniente di un certo rilievo è quello derivante dall'ingombro del radiatore superiore alla media, potrebbe non esserci spazio a sufficienza per montarlo in ogni case.

Considerati tutti questi aspetti, l'Arctic Liquid Freezer II 240 ha la mia più grande raccomandazione e merita senza dubbio alcuno il riconoscimento più elevato.

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Ringrazio Yllka Arapi, Marketing Manager di ARCTIC GmbH che ci ha contattati e offerto l'opportunità di recensire questo prodotto.

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Nautilu$

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Cosa avranno cambiato dalla rev2 (che ho io sul mio 360) alla rev3?
 

Nichdroid

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Update: Il 23/03/2021 Arctic ha esteso il periodo di garanzia da 2 a 6 anni rendendo il Liquid Freezer II uno degli All-in-One con il periodo di garanzia più lungo sul mercato:

EXTENDED WARRANTY PERIOD FOR ALL LIQUID FREEZER II COOLERS​

Outstanding cooling performance through liquid cooling without the complexity of conventional CPU water coolers: since entering the market, our all-in-one series Liquid Freezer II has been winning over hardware enthusiasts and independent tech reviewers worldwide. After numerous awards for performance, price and downtime, with the extension to 6 years the Liquid Freezer II now also sets the highest standards in terms of warranty length.

The high quality of the built-in components as well as the excellent results of our longterm testing give us the assurance that the premium water cooler series, in addition to their strong performance, are also outstanding in quality and reliability. We are happy to share this reassurance with our customers.

fonte: https://www.arctic.de/en/blog/extended-warranty-period-for-all-liquid-freezer-ii-coolers
 

Spike-red

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Ciao nickdroid, avrei intenzione di fare una nuova build e passare quella che ho a mia figlia. Sul PC in uso ho un deepcool gammaxx V2 da 240, buone temperature ma riguardo alle ventole a 70 gradi si fanno sentire. È da quando ho acquistato il deepcool che guardo con interesse l'Arctic freezer II, mi sembra una bella bestiolina, ma facendo un confronto quale mi consigli tra i due e perché l'uno rispetto all'altro? Grazie.
 
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Nautilu$

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- radiatore dell'Arctic più spesso,
- ventole dell'Arctic probabilmente più silenziose e performanti, oltre che utilizzabili in serie mantenendo la stessa velocità
- con l'Arctic c'è un unico connettore da collegare sulla mobo per tutto (può essere considerato un bene o un male...)
 

Nichdroid

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Ciao nickdroid, avrei intenzione di fare una nuova build e passare quella che ho a mia figlia. Sul PC in uso ho un deepcool gammaxx V2 da 240, buone temperature ma riguardo alle ventole a 70 gradi si fanno sentire. È da quando ho acquistato il deepcool che guardo con interesse l'Arctic freezer II, mi sembra una bella bestiolina, ma facendo un confronto quale mi consigli tra i due e perché l'uno rispetto all'altro? Grazie.
Tra i due probabilmente l'Arctic, non posso fare un confronto perché non ho avuto sotto mano il deepcool, ma a me sembra inferiore...
 

Spike-red

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- radiatore dell'Arctic più spesso,
- ventole dell'Arctic probabilmente più silenziose e performanti, oltre che utilizzabili in serie mantenendo la stessa velocità
- con l'Arctic c'è un unico connettore da collegare sulla mobo per tutto (può essere considerato un bene o un male...)
Grazie per la risposta. Conosco le caratteristiche dell'Arctic, volevo capire facendo la comparazione tra il freezer e il deepcool, quale tra i due sia la scelta migliore.
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Tra i due probabilmente l'Arctic, non posso fare un confronto perché non ho avuto sotto mano il deepcool, ma a me sembra inferiore...
Ciao Nichdroid. Speravo in un tuo intervento, mi sembra che tu hai avuto modo di testarlo e pubblicare, caratteristiche e prestazioni. Il deepcool non è male ha pure la funzione anti leak ma le ventole sono leggermente rumorose, in gaming le temperature della CPU si mantengono tra i 65/70 gradi e questo mi fa storcere un po' il naso. Giocando a nightmares 2 ho avuto picchi di 74/75 gradi, mentre con Assassin's Black Flag 68/70, tra l'altro con questo gioco consigliato da un amico, sto avendo istinti suicidi??
 
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